Crisi Orta Nova, Calvio: “Fine di mesi di ricatti e minacce”

  • 13 Gen 14
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Crisi Orta Nova, Calvio: “Fine di mesi di ricatti e minacce”

Richieste di assunzioni nelle imprese vincitrici di appalti; lavori per ditte “amiche”; parcelle per l’affidamento di incarichi tecnici. “Ce n’è a sufficienza per stare tre giorni in Procura” dietro la caduta della sua amministrazione secondo l’ormai ex sindaco di Orta Nova Iaia Calvio che oggi in conferenza, presso la Federazione provinciale del Pd, denuncia una per una le “malefatte che questa gentaglia ha tentato di fare in questi mesi”, preannunciando, a breve, un incontro ravvicinato  coi magistrati.

E’ un fiume in piena il sindaco destituito dei 5 Reali Siti. Dopo soli 2 anni e mezzo di governo, l’avvocato viene mandato a casa da 9 consiglieri – di cui 3 di maggioranza- che questa mattina hanno protocollato le dimissioni rassegnate sabato scorso. Per la verità, a risultare decisivo per la caduta dell’amministrazione è un solo consigliere, il Pd Gerardo Lacerenza,  dal momento che gli altri due, Antonio Bellino e Massimo Costantino (eletti rispettivamente in quota Pd e lista del sindaco) erano passati armi e bagagli all’opposizione già qualche settimana fa.

Calvio  vuota il sacco: nessuna sorpresa per quanto le riguarda. E racconta due anni e mezzo di governo vessato da una politica “bieca e fatta di connivenze”, che “faticosamente ho tentato di contenere, nel tentativo di ripristinare la legalità”. “Praticamente ogni giorno io e gli assessori abbiamo subito pressioni di ogni genere: sugli appalti, sugli incarichi, sui servizi” dichiara Calvio, che ne snocciola qualcuno “a puro titolo esemplificativo”: loculi cimiteriali elargiti a parenti, amici ed amici degli amici, richieste di coinvolgimento di precise ditte locali nell’affaire dell’eolico “Eurowind”, pressioni per l’affidamento del servizio mensa, mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione da parte degli imprenditori sin dal 1993. Fino alla degenerazione degli ultimi tempi,  quando “dalle richieste si è passati ai ricatti”. “Venerdì scorso – racconta l’ex sindaco- di fronte all’aperta richiesta di assunzione del fratello di uno dei consiglieri dimissionari, ho risposto che in galera non ci sarei mai andata, neppure se mi ammazzavano”. Un muro che l’avvocato del Pd ha pagato con l’esautorazione, esattamente 24 ore dopo.

“Ma stiano attenti” avverte Calvio, “perché da oggi passerò molto del mio tempo in Procura. Purtroppo ho commesso l’errore di fidarmi degli accaparratori ed è per questo che oggi voglio smascherarli, augurandomi che i cittadini lo ricordino quando questi malfattori si ripresenteranno per chiedere il voto”.

I tempi, peraltro, sono molto stretti. Orta Nova è in tempo per tornare al voto già a maggio. Calvio non conferma una sua ricandidatura ma fa sapere che certamente non starà a guardare. A lei la solidarietà di tutto il Pd, in primis del segretario provinciale Raffaele Piemontese che ha rimarcato la forte esigenza di rinnovamento che dovrà caratterizzare le liste elettorali, ovunque”.

Nel frattempo ad Orta Nova è stato nominato il commissario: si tratta del viceprefetto Sergio Mazzia.

Giovanna Greco