Compensi extra illegittimi: Dicesare condannato a risarcire il Comune di Foggia
Non aveva diritto a percepire compensi extra per il lavoro svolto per la pianificazione ed esecuzione del primo piano sociale di zona del Comune di Foggia. Per questo motivo il dirigente Carlo Dicesare dovrà restituire alle casse comunali la somma di 94mila 598,57, erogati a sé stesso ed ai componenti dell’ufficio del piano nel triennio 2004-2006. Dovrà farlo lui per tutti, in quanto «dirigente e dunque responsabile dell’amministrazione e gestione del personale nonché dell’erogazione degli emolumenti accessori».
A condannare l’attuale responsabile degli uffici finanziari del Comune è la Corte dei Conti con sentenza 1547/213. All’epoca dei fatti Dicesare era dirigente dei servizi sociali e responsabile dell’ufficio del piano, costituitosi nel 2005, che ha lavorato alla pianificazione del primo piano sociale di zona del capoluogo dauno. Ne facevano parte Giovanna Damato, Rosa Calabrese, Maria Leonarda Esposto, Anna Morlino, Maria Rosaria Bianchi e Giuseppina Colucci; per la Asl Ennio Guadagno
Nel dispositivo i giudici contestano ben 9 determine emesse tra il 2005 ed il 2009 relative ai compensi percepiti da Dicesare e dagli altri componenti, in aggiunta allo stipendio. “Compensi indebiti” scrive la corte, seconda la quale le prestazioni dell’Ufficio di piano “sono da ritenersi ratione officii” ovvero svolte nel normale orario di lavoro, “come da accertamenti della guardia di finanza”, pertanto non meritevoli di “compensi specifici” (extra).
La sentenza arriva all’esito di una attività di controllo ad ampio raggio della magistratura contabile per tramite della Guardia di Finanza nelle cui maglie sono finiti tutti i comuni pugliesi interessati al piano sociale di zona (condannato a pagare anche il Comune di San Marco in Lamis).
Vi è da dire che l’importa complessivo contestato a Dicesare (accusato di “grave colpa”) è molto più alto (quasi 300mila euro), poi ridotto per sopraggiunta prescrizione. Contestata anche a Dicesare l’attribuzione di compensi a proprio favore (circa 25mila euro lordi in 5 anni) in quanto la retribuzione dei dirigenti, secondo i giudici, è «onnicomprensiva».
Tranquillo il diretto interessato che, fa sapere, ricorrerà in appello. Sulla sua pagina facebook è visionabile la memoria difensiva che il suo legale presenterà per eccepire i punti contestati dai giudici. In particolare, Dicesare illustra come “l’abnorme lavoro svolto per pianificare il primo piano sociale del Comune di Foggia sia stato eseguito prevalentemente al di fuori del normale orario di lavoro, e dunque non ratione officii”, difende il diritto al compenso dei dipendenti che “non avevano ricevuto compensi premiali” e richiama il regolamento del Piano che dispone, all’art.15, il finanziamento delle spese di gestione e per il funzionamento della struttura”.
La vicenda giunse anche all’attenzione della Procura. Il pm Laronga nel 2008 la archiviò.
Giovanna Greco