Cerignola, ok al bilancio in zona cesarini. Si sfalda la maggioranza

  • 19 Dic 13
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Cerignola, ok al bilancio in zona cesarini. Si sfalda la maggioranza

Con uno scarto risicatissimo in favore della maggioranza, il Consiglio Comunale di Cerignola ha approvato oggi il Bilancio di Previsione dell’Esercizio Finanziario 2013, il  Bilancio Pluriennale e la Relazione previsionale e programmatica 2013/2015. Quindici i voti favorevoli, 14 quelli contrari; tra questi, oltre alle minoranze del Pd, La Cicogna e Moderati per Tonti, anche quelli dei consiglieri di maggioranza De Feudis, Laguardia e Netti  Una posizione, quella dei tre, che De Feudis aveva anticipato di fatto poco prima durante il suo intervento, nel quale aveva puntato il dito contro “la mancanza di collaborazione con gli assessori e di coinvolgimento dei consiglieri nelle scelte che questo esecutivo è chiamato a fare per garantire le istanze della popolazione di Cerignola”.

“Abbiamo chiesto tante volte a questa Amministrazione di invertire una tendenza negativa ma non è cambiato nulla nel modo di fare degli assessori – ha aggiunto -. Ci sono state offerte poltrone, ma le abbiamo sempre rifiutate perché quel che ci interessa è difendere le esigenze  dei cittadini. Non veniamo informati neanche sull’evoluzione di vicende di primaria importanza, come quella del futuro dell’Interporto. In queste condizioni, come ci si può chiedere di votare per l’approvazione del Bilancio?”. Ed il Bilancio è stato il primo punto trattato nella seduta odierna, una volta accolta la proposta del consigliere Moccia dell’Udc di posticipare la trattazione delle varianti al Prg, così da consentire alla tesoreria comunale, con il via libera alla manovra finanziaria,  di espletare tutte le operazioni connesse alla liquidazione dello stipendio di dicembre dei dipendenti dell’Ente

A rendere più incerto l’esito della votazione, le assenze da una parte del capogruppo di maggioranza Vitullo, dall’altra del consigliere Lepore de “La Cicogna”.

Il totale complessivo delle entrate, per quanto riguarda il Bilancio 2013, ammonta a 162.699.474,53 euro. Le entrate tributarie sono pari a 24.889.681,26 euro; i trasferimenti erariali a 9.638.512,33 euro; le entrate extratributarie a 2.704.345,80 euro; ben 95.436.723,99 euro provengono invece da alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossione di crediti. Per quanto concerne le spese finali, quelle correnti sono pari a 33.383.655,22 euro; mentre le spese in conto capitale raggiungono quota 97.070.619,29  euro. Centrato l’obiettivo del rispetto del Patto di Stabilità: il saldo finanziario effettivo è di 9.304.038,04 euro, contro un obiettivo programmatico fissato a 1.656.131,41 euro, per uno sbilancio a favore del Comune di 7.647.907 euro.

E se di Bilancio il Consiglio Comunale è arrivato ad occuparsi solo il 19 dicembre, ha spiegato l’assessore competente Francesco De Cosmo, “ciò è avvenuto, oltre che per effettive vicissitudini politiche all’interno della maggioranza, anche e soprattutto perché solo il  9 novembre è stata ufficializzata l’ esatta entità dei trasferimenti erariali al nostro Comune. Moltissimi Comuni italiani stanno affrontando difficoltà analoghe in questo senso”. Rispondendo a Longo, capogruppo Pd, che aveva mosso dure critiche al provvedimento e al modo in cui era stato approntato il Bilancio, parlando tra l’altro di “rami improduttivi”, De Cosmo ha detto che sarà la Corte dei Conti a valutare la bontà della manovra, peraltro già passata al vaglio dei revisori dei conti, che, “in quanto nominati dalle prefetture, non possono non essere considerati soggetti neutrali”, rimarcando come “troppo spesso si parli di molte cose, come appunto il Bilancio, senza cognizione di causa”.

Per quanto riguarda l’ Imu, ha proseguito, “faccio presente che i Comuni potevano portare l’aliquota massima allo 1,06%, ed il passaggio in questione, a Cerignola, è stato dettato dall’eliminazione dell’aliquota sulla prima casa stabilita dal governo nazionale. Nessun onere è previsto per le famiglie che potranno usufruire della detrazione di 200 euro se proprietarie di case la cui rendita catastale non superi i 700 euro”..

“Le entrate, in questo bilancio, sono la parte attiva – ha concluso l’assessore -.Con una serie di accertamenti mirati, siamo riusciti a scovare parecchi evasori, gente che non dichiarava il possesso di immobili o che non pagava tributi come la Tarsu”. /gg