Ncd, arrivano gli Innovatori. Di Mauro avverte FI: “Primarie non indispensabili, ma da noi non si prescinde”
Prosegue in Capitanata il cammino verso il radicamento del Nuovo Centrodestra, il partito di Angelino Alfano nato dalla rottura, lo scorso dicembre, con Silvio Berlusconi.
Dopo la convention di sabato scorso a Bari, alla presenza del leader nazionale, oggi l’intero stato maggiore provinciale si è ritrovato nell’aula consiliare di Palazzo di Città, a Foggia, per inaugurare il primo circolo degli “Innovatori”, il braccio giovane del partito, presieduto da Raffaele Di Mauro, dando così il via ufficiale alla strutturazione sul territorio delle truppe alfaniane.
Con Di Mauro, il coordinatore regionale Massimo Cassano, il deputato Tonio Leone, tra i primi berluscones a rompere con la costituenda Forza Italia, gli esponenti della ex Udcap di recente confluiti in Ncd Franco Di Giuseppe e Giannicola De Leonardis, ed una schiera di giovani leve pronte a dar voce al rinnovamento.
La marcia è di quelle a passo svelto, d’altronde le elezioni sono alle porte e loro, gli alfaniani, non possono farsi cogliere impreparati. A Di Mauro – ma un po’ a tutti i rappresentanti foggiani- è demandata la trattativa con la coalizione di centrodestra che a breve scenderà in campo per le urne di maggio dal momento che non c’è ancora un referente unico del partito. A sorpresa le primarie non sono considerate una priorità: “preferiremmo un candidato unico, condiviso da tutte le forze politiche”. E su questo Di Mauro lancia un avvertimento, neanche tanto velato, ai candidati in pectore Franco Landella e Paolo Mongiello, forte soprattutto dei numeri che starebbero contraddistinguendo la neonata formazione: “Non è detto che il candidato debba essere necessariamente di estrazione forzista. Anche noi abbiamo le nostre idee interessanti”. Non si sbottona Di Mauro, preferisce prima sedere ad un altro giro di consultazioni, questa sera, con l’intera coalizione. Ma, avverte, entro la prima settimana di febbraio si dovranno avere le idee chiare.
Una cosa è certa: ora che sono liberi dai diktat dall’alto, la loro voce si farà sentire eccome, garantisce. Tutta quella che è stata mortificata da anni di militanza nel Pdl. Perché sono soprattutto le logiche padronali e lo strapotere dei fittiani lo spettro da cui ci si sente liberati aderendo al Nuovo Centrodestra. “Un passaggio obbligato, laddove la radicalità delle posizioni ha cominciato a prendere il sopravvento nel Pdl, coi vari Verdini, Santanchè e Fitto e non ci siamo più sentiti rappresentati” ha rimarcato Di Mauro. L’ex plenipotenziario del Pdl è obiettivo anche del parlamentare Leone: “La sua battaglia contro Alfano è stata squisitamente frutto di ambizioni personali, nulla di politico. Ecco perché mi son chiamato fuori. La contrapposizione tra uomini che si sentono padroni a sacrificio di altri uomini non fa parte del mio modo di intendere la politica”.
Per la verità il disagio di buona fetta dei moderati all’interno del Pdl pugliese e provinciale non è un mistero. Soprattutto di coloro che hanno sempre mal digerito i diktat dei bracci destri di Fitto, quando non dell’uomo di Maglie in persona.
“Da oggi si cambia modo di fare politica, ora decidiamo noi perché sia chiaro a tutti che non c’è altezza senza la base” tuona ancora Di Mauro, che voci vorrebbero accarezzare in prima persona l’idea di scendere in campo per il primo scranno.
Da parte sua Cassano conferma: entro marzo il congresso nazionale del nuovo partito; quindi, a cascata, quelli regionali e provinciali. Tutto nel rispetto della democrazia.
Il nuovo corso, dunque, è appena partito; la macchina organizzativa pure. Resta l’incognita del voto nazionale che, seppur agitato da Alfano per minacciare gli alleati di governo, rappresenterebbe una sciagura per il suo nascente partito. E questo tanto l’ex guardasigilli che i suoi nuovi seguaci lo sanno perfettamente.
Giovanna Greco