Amministrative 2014: Piemontese chiama a raccolta. E spunta una donna

  • 07 Gen 14
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Amministrative 2014: Piemontese chiama a raccolta. E spunta una donna

Amministrative 2014, si apre il confronto nel centrosinistra. A convocare il primo tavolo di coalizione è il segretario provinciale del partito democratico, Raffaele Piemontese che, consapevole del vistoso ritardo accumulato sulla tabella di marcia, trascorsa la pausa natalizia, pare non voler perder altro tempo: si inizia venerdì 10 gennaio. All’incontro sono stati invitati tutti i segretari provinciali delle forze della eventuale prossima coalizione che il Pd proverà a mettere in campo nei 17 comuni chiamati al voto: Sel, Psi, Socialismo Dauno ma anche Idv, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Centro Democratico. Forze che, com’è noto, almeno a Foggia, arrivano all’appuntamento tutt’altro che unite e compatte. A partire da casa Pd, visto lo scontro in corso tra i vari livelli, cittadino e provinciale, sulla ricandidatura del sindaco uscente, Gianni Mongelli. Non solo. Perché con i socialisti passati all’opposizione,  quelli di Lonigro sempre più propensi a “far da sé”, un’Italia dei Valori tutta da ricostruire e i vendoliani commissariati, sarà difficile trovare il bandolo, se non altro in tempi brevi. Conferma ne è anche quel Patto di consultazione avviato nei mesi scorsi da una parte delle forze di centrosinistra proprio per bruciare sul tempo il Pd e provare ad affrancarsi dai democrats (o, nel migliore dei casi, tirarli a traino). Vero è, però, che le carte di Lonigro & co. sono puntate tutte sull’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia; il che significa che qualora il giovane commercialista dovesse tirarsi fuori dall’agone elettorale (come pare sempre più probabile), il “Patto di consultazione” perderebbe molto appeal e dovrebbe, per forza di cose, sedersi a quel tavolo e provare a ragionare. Piemontese tenta di mettere in campo una proposta ambiziosa: “costruire alleanze omogenee in tutti i comuni chiamati al voto, aprendo al contributo delle associazioni civiche” ovvero “elaborare qualcosa di nuovo che sia capace di convincere 300.000 cittadini a scegliere i programmi ed i candidati del centrosinistra per amministrare le loro città”. Programmi, dunque. Sui quali è ancora buio pesto. Così come è nebbia fitta sui nomi. Al di là dell’autocandidatura del giovane Lorenzo Frattarolo (che resterebbe confinata al momento a livello di mera provocazione), unica certezza a prendere corpo in questi giorni è che si faranno le primarie. A Foggia come nel resto dei comuni. Per il resto si vaga nel buio. Non è chiaro cosa voglia fare Leo Di Gioia, ma altrettanto confuse restano le volontà dello stesso Piemontese, sempre meno propenso a scendere in campo in prima persona stante il fuoco di sbarramento che gli porrebbe parte del suo stesso partito.

CENTRODESTRA. Nessuna schiarita anche nel centrodestra, dove i problemi sono forse più acuti visto che all’appello mancano finanche gli interlocutori delle forze politiche. Anche qui, con la nuova Forza Italia commissariata, il Nuovo Centrodestra tutto in fase di costruzione, un’Alleanza nazionale resuscitata solo nel nome e tanti partiti satelliti che chiedono di contare, trovare la quadra sarà impresa biblica. Alcuni nomi hanno preso a circolare da tempo, come quelli di Franco Landella, Paolo Mongiello e Bruno Longo, ma rumors dell’ultim’ora paiono raccontare che potrebbero ben presto essere sacrificati sull’altare della classica decisione dall’alto, quella che sul finale sbaraglia tutto e tutti. Andrebbe in questa direzione infatti il nome di Anna Maria Fallucchi, moglie del presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca: donna, di peso, gradita all’area Cl e, pare, allo stesso Fitto. Qualora invece dovesse trattarsi di un mero ballon d’essai, anche qui le primarie potrebbero rivelarsi per la prima volta necessarie per mettere insieme un fronte frammentato e disperso in mille rivoli. Si vedrà. I giochi sono appena iniziati.

Giovanna Greco