PD: le regionali fortificano l’asse Foggia-Cerignola

  • 07 Feb 15
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PD: le regionali fortificano l’asse Foggia-Cerignola

Un patto tra correnti per sancire una tregua in vista delle prossime regionali attraverso un nuovo organismo che tenga dentro tutti, in particolare gli esclusi all’indomani della velenosa fase congressuale. Sarebbe quanto sancito ieri dal Partito Democratico di Capitanata che, nel corso della assemblea provinciale riunita ieri per fare il punto sull’imminente tornata, ha deliberato la nascita di un nuovo organismo: un ufficio politico di cui fanno parte i 5 segretari dei centri maggiori (Foggia, Manfredonia, Cerignola, San Severo e Lucera ) ed i quattro parlamentari ed europarlamentari foggiani, e dunque: Mariano Rauseo,  Giuseppe Trotta, Tommaso Sgarro (San Severo e Lucera sono allo stato commissariate) e Michele Bordo, Colomba Mongiello, Ivan Scalfarotto ed Elena Gentile. Dieci membri, compreso il segretario provinciale Raffaele Piemontese che, nella versione ufficiale, dovrebbe dare un contributo di coesione e compattezza alla campagna elettorale; ufficiosamente, si mormora, altro non sarebbe che la risposta (in versione più allargata e dunque più “edulcorata”) alla richiesta di cogestione del partito avanzata dai gentiliani in cambio del sostegno al segretario per la scalata a via Capruzzi. E già si leverebbero i mugugni della segreteria provinciale, preoccupata di possibili esautorazioni. Per la verità sul tavolo del segretario pare giaccia un pacchetto di richieste molto più nutrito avanzate dal duo Rauseo/Gentile: dalle segreterie di Lucera e San Severo, ancora monche, al rimpasto della segreteria provinciale per permettere innesti  di uomini vicini all’europarlamentare che oggi vuole riprendersi il suo spazio nel partito, a maggior ragione dopo l’allontanamento su Bruxelles. L’alleanza pare dovrà poi perfezionarsi con un rimpasto, speculare, nella segreteria di Foggia. Intanto a mettere la cera lacca ieri sull’accordo due nuovi innesti nella assemblea provinciale: i gentiliani Mirko Di Cataldo e Michele Salatto.
Messo in difficoltà dalla contestuale candidatura di Paolo Campo a Manfredonia, il segretario provinciale pare abbia dovuto arrischiarsi a tendere la mano a coloro che sino a ieri erano la sua controparte politica in casa dem. Su tutti, appunto, Elena Gentile e l’uomo su Foggia a lei più vicino, il segretario Mariano Rauseo, quest’ultimo nel  ruolo di mediatore tra le parti. Che si tratti di una alleanza a tutti gli effetti o di un patto, quantomeno, di non belligeranza (atteso che sul supporto di Gentile fanno affidamento anche altri due candidati in pectore direttamente da Cerignola: il Pd Nicola Sgarra e il funzionario Asl Pippo Liscio, dato per certo nella lista di Emiliano Sindaco di Puglia), l’operazione pare stia riuscendo, non fosse altro per la rivalità Cerignola-Manfredonia che ha sempre pervaso quella parte di partito, e sarebbe funzionale a stringere all’angolo anche un’altra “minaccia”: la componente Scalfarotto e, dunque, Sergio Clemente, per il quale si apre un braccio di ferro travagliato. L’avvio della procedura di incompatibilità da parte della Commissione di garanzia rispetto alle due cariche che ricopre allo stato (consigliere regionale e comunale) gli imporrebbe di fare una scelta, pena la mancata candidatura,filtra. Sicuramente chi non ha più chances di correre è il consigliere provinciale Pasquale Russo che, nonostante le promesse, sarebbe stato  esortato ad un passo indietro per permettere al Pd foggiano di stringersi attorno ad un unico candidato. Le elezioni imminenti si preannunciano un “bagno di sangue” e disperdere i voti in più rivoli sarebbe pericoloso per il Pd, che ambisce a conquistare almeno due seggi sugli 8 assegnati alla Capitanata. Pochissimi posti a sedere, insomma, sui quali pesa, peraltro, l’incognita donne che il consiglio regionale ancora non scioglie.
Giovanna Greco