Landella nella morsa dei partiti. Il difficile parto della nuova giunta
E’ stato aggiornato a domani il primo incontro – “interlocutorio”- avuto oggi dai partiti di centrodestra col sindaco Franco Landella per fare il punto, politico e programmatico, all’indomani dell’azzeramento della giunta. E preparare un documento di “rilancio” dell’azione amministrativa. Se sarà rimpasto o rinnovo in toto lo diranno i prossimi giorni. Così come saranno i prossimi giorni a chiarire quale corrente di “pensiero” preverrà: se quella degli incontri bilaterali coi partiti, che il sindaco caldeggerebbe, o piuttosto una risoluzione concertata dalle forze politiche da portare, bella e pronta, al primo cittadino. Com’è noto, gli assessori hanno restituito le deleghe venerdì scorso, all’esito del voto sul bilancio consuntivo, seppur il sindaco non le abbia ancora protocollate. Una strategia attendista che mira, evidentemente, a “cautelare” il sindaco ed a conferirgli maggiore sicurezza nella traversata delle forche caudine dei partiti,
Allo stato pare in pole l’ipotesi che vuole gli eletti “salvi” e quindi Grilli, De Rosa, Morese, Roberto. Ma Landella non vorrebbe privarsi neanche delle personalità a lui più vicine come il fido Sergio Cangelli ed Anna Paola Giuliani. C’è tuttavia da fare i conti con i nuovi equilibri emersi dalle urne regionali che hanno consegnato sul tavolo del primo cittadino la sua sconfitta (con la mancata elezione della cognata, Michaela Di Donna) e la vittoria del rivale sipontino Giandiego Gatta -che dalla sua ha due consiglieri comunali, La Torre e Rignanese- con tanto di fibrillazione interna: orfano del capogruppo (passato con Fitto), il gruppo azzurro avrebbe proceduto ieri alla nomina di Consalvo di Pasqua quale nuovo leader senza però informare i pro-Gatta, che in queste ore sarebbero su tutte le furie. Ma c’è anche la nuova compagine con la nascita dei pro-Fitto/Tarquinio, i “Conservatori e Riformisti” di Ursitti, Verile e Annecchino (a cui aggiungere Ventura, fittiano della prima ora) che va ad irrobustire quella robusta area “schittulliana” di cui fanno parte i consiglieri Cataneo, il Nuovo Centrodestra ed i Fratelli d’Italia di Mainiero. In tutto 10 consiglieri coi quali – Mainiero a parte- il sindaco potrebbe preferire trattare bilateralmente. C’è poi La Destra di Bruno Longo che rivendica per sè dopo il sacrificio fatto rispetto al primo esecutivo. C’è DestinAzione Comune che, stante l’ultimo comunicato, pare abbia inteso giocare (per la prima volta) d’attacco alzando il tiro ed entrando in polemica con Landella.
Insomma. La quadra sembra lontana da venire. Anche se c’è chi è fiducioso. Lo è ad esempio il segretario Ncd Franco Di Giuseppe. “Non credo i tempi saranno lunghi” dichiara al tgblu, e illustra la sua richiesta: “Tre assessori, tanti quanti ce ne ha consegnati il responso delle urne amministrative l’anno scorso”. E aggiunge: “Sicuramente manterremo Erminia Roberto e chiederemo il rientro di Ciccio D’Emilio“, l’ex vicesindaco estromesso con un sms nel giorno della festa della santa patrona di Foggia. Ma le mire di Ncd riguarderebbero anche e soprattutto le aziende comunali (dopo lo scherzo della derivata Amgas Blu laddove Ncd avrebbe preferito una azienda madre), anch’esse entrate nel calderone del ricambio rispetto ai cda nominati solo 4 mesi fa.
Giovanna Greco